mercoledì 2 novembre 2011

Democrazia: deve avere dei limiti?

L'annuncio del referendum in Grecia e' davvero qualcosa che mi fa pensare: impeccabilmente giusta come scelta da un punto di vista teorico, folle e masochistica da un punto di vista pratico. Sembra che le reazioni di media e commentatori vari siano state in linea con la distinzione qui sopra: grida di gioia di sognatori duri e puri e urla straziate e sconcertate dal lato piu' pratico e concreto della barricata. La mia domanda e': dove si ferma la necessita' di un governo democraticamente eletto di assicurarsi sempre e comunque che le sue decisioni siano supportate dalla maggioranza della popolazione? Non puo' essere un diritto assoluto, altrimenti creeremmo democrazie referendarie e le scelte del legislatore scivolerebbero inesorabilmente verso il minimo comun denominatore di cio' che e' gradito alle masse oggi, rispetto a quello che assicura il bene comune in futuro. Dopotutto, i governi sono eletti sulla base di un programma che, per quanto dettagliato, non puo' specificare ogni futura scelta tecnica. Oltre quel limite, dove finisce l'"accountability"? Ogni sistema complesso ha valvole di sfogo per situazioni nelle quali decisioni importanti devono essere prese in emergenza - anche ammettendo la necessita' di un accordo popolare, la situazione attuale giustificherebbe decisioni prese uniliteralmente per la chiara urgenza. E mi spingo un passo oltre: a mio parere, anche se ci fosse tempo, queste non sono decisioni che possono essere demandate al popolo. In molte nazioni, i referenda tributari sono vietati. Perche? E' ovvio che il risultato sarebbe a favore di politiche piu' "espansive" - vuoi pagere piu' tasse amico? Col cazzo. Un governo deve essere pronto a prendere decisioni difficili e impopolari, sull'orlo del precipizio: se hai una gamba in cancrena, la tagli, non aspetti che il male si diffonda per morire intero ed orgoglioso dei tuoi bei quattro arti. Italia, mostra un minimo di dignita' in piu', e, per quanto delegittimato, non metterti di traverso se il governo mostra mezzo testicolo e propone riforme strutturali. Pensate ai vostri figli, non fondate ogni vostra decisione sul gretto egoismo.

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