lunedì 31 ottobre 2011

Italia: i giorni decisivi

Erano mesi che non scrivevo piu', un po' per pudore e tristezza nel vedere il mio amato Paese bistrattato credevo ingiustamente sui mercati internazionali e sulla stampa di tutto il mondo, un po' per una nascosta speranza che gli italiani riuscissero a far vedere al mondo che, come sempre, alla fin fine tirano fuori il coniglio dal cappello e stupiscono tutti, uscendo vincitori. Ma ora non ce la faccio piu'.... la mia amata Italia sta facendo di tutto per confermare i peggiori pregiudizi che hanno di noi i "barbari", soprattutto questi strani animali anglosassoni dei quali dovremmo essere cosi tanto meglio. Italia... spread sul Bund a piu' di 400 punti base, siamo ritornati ai livelli peggiori di agosto, prima che la BCE ci lanciassa un immeritato salvagente. L'euforia dell'annuncio-non annuncio dell'Eurogruppo di mercoledi scorso e' durato ben un giorno. La magia della letterina delle buone intenzioni preparata dal Governo sembrava funzionare: mettiamo insieme tutte le riforme che il mondo ci chiede ragionevolmente, e vediamo un po' se abbiamo ancora un po' di credibilita', avra' pensato il nostro istrionico premier, disperatamente aggrappato ad un potere che non dovrebbe essere piu' suo. E aveva funzionato. Ma, meno di 24 ore dopo la grande illusione, gli italiani hanno ricominciato a fare gli italiani. Ebbene si, cosa riusciamo a far meglio di litigare e urlare allo scandalo davanti a possibili riforme destinate a diminuire diritti acquisiti ormai anacronistici e insostenibili? Siamo la culla della cultura mediterranea con i fratelli greci, prendiamo esempio da loro e scioperiamo e combattiamo contro queste "ingiuste richieste". Urliamo allo scandalo, alla congiura plutomassonica dei banchieri del Bilderberg. Sfruttiamo la trita dialettica della lotta di classe, che da noi funziona sempre. Risultato? Il sortilegio si e' ovviamente spezzato, e Mr. Smith sul trading desk di ABC Pension Trust, che non vuole altro che un pretesto per crederci irredimibili guasconi buoni a nulla, rivede tutti i suoi amati pregiudizi sugli schermi di bloomberg e cnbc e vende tutto il vendibile. Italia, non sei troppo grande per fallire. Italia, non sei al di sopra delle semplici leggi economiche che chiedono di coprire le spese con dei ricavi Italia, non sei fallita, e hai i mezzi per salvarti. Ma solo tu puoi salvarti. Dimostra per una volta la capacita' di pensare al bene comune e accetta quelle riforme imprescindibili per sopravvivere e riprenderti il posto al sole che ti compete sullo scacchiere internazionale. O trasformati definitivamente nella florida d'Europa, un villaggio vacanze di seconda categoria per onesti lavoratori del nord al tempo della loro pensione (loro che ne avranno ancora una, guadagnata lavorando)

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